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BLOGGER SOTTO ESAMI
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venerdì 9 dicembre 2011

E ora salutate Pier Grillo da Arcore

Signore e signori, gentilissimi lettori di questo piccolo blog, finalmente è successo, Beppe Grillo si è trovato completamente d'accordo con Berlusconi. Era solo questione di tempo, lo so, i due si somigliano troppo perché ciò non accadesse, ma ora è finalmente giunto il momento. Non ci credete? Ebbene, proprio ieri (lo so, non sono MAI sul pezzo) sul blog di Beppe Grillo è uscito questo post, in cui si attacca con forza e vigore la decisione di obbligare le banche a comunicare l'estratto conto dei clienti al Fisco, allo scopo di poter combattere con più efficacia l'evasione fiscale. Grave crimine, secondo il buon comico genovese, così il Fisco potrà spiare ogni tuo movimento di denaro, potrà addirittura sapere che ti si è rotta una tubatura del bagno e hai dovuto chiamare l'idraulico, oppure che hai portato la macchina dal meccanico. Insomma, saremo in uno stato di polizia tributaria.
Vi ricorda nulla? Intendo, vi ricordano nulla queste parole, "stato di polizia tributaria", che Grillo si guarda bene dall'utilizzare ma che sintetizzano interamente il suo discorso? Aprite pure il link (min 1:25). Avete ascoltato bene cosa ha detto Silvio? Volete davvero dirmi che tra questo e ciò che scrive Grillo ci sono differenze?
No, signori miei, se mai Berlusconi avrà un erede politico, sarà Grillo e non Alfano. Provate a leggere i commenti sotto il post: è questa una larga fetta dell'elettorato grillesco, piccoli imprenditori e artigiani carichi di astio verso lo Stato, la stessa classe sociale che ha permesso l'ascesa di Forza Italia, più qualche complottista di cui ho già chiarito la pericolosità. Ok, perlomeno tra i sostenitori di Grillo non ci sono mafiosi (che io sappia), ma Berlusconi non si esaurisce certo nei suoi rapporti con la mafia e sinceramente di Berlusconi me ne è bastato uno, non voglio il bis.
Del resto, non è la prima volta che Grillo e i suoi sostenitori mostrano di avere opinioni simili a quelle del centrodestra appena finito (almeno, speriamo sia finito). Dopo una breve navigazione nel blog www.beppegrillo.it, visualizzando solo i post degli ultimi due mesi, ecco che trovo pubblicato un commento di un utente (pubblicato dal blog e quindi sostenuto da esso) che esprime sull'Unione Europea idee pressoché identiche a quelle dei Leghisti, aggiungendo poi che "solo il cambio 1euro 2mila lire (circa) è stata una truffa bella e buona", idea già espressa in passato dal Silvio nazionale (per chi ha buona memoria) e facilmente smentibile da chiunque abbia qualche nozione in materia economica (è risaputo che Berlusconi non ne ha, ma questo è un altro discorso); ci sono poi qua e là (per esempio qui) accenni al fatto che il Governo Monti non sia legittimo perché non eletto dal "Popolo", idea tanto cara a Scilipoti e simili (quando dovrebbe essere noto a tutti che il Governo, qualsiasi governo, non è votato dal "Popolo" ma dal Parlamento ed è legittimo se ne ottiene la fiducia). Ho trovato infine questo post complottista-paranoide, scritto dallo stesso Beppe, secondo cui, udite udite, gli Indignados di tutta Europa sono stati creati dai partiti e dalle lobby con lo scopo evidente "di generare confusione e di impedire un'affermazione a livello nazionale del MoVimento 5 Stelle" (vedere per credere), post che forse non c'entrerà con il discorso ma l'ho trovato troppo divertente: non ho resistito, dovevo linkarlo.
Tornando a noi, possiamo insomma dire che Beppe Grillo sia di destra, e non poco, come pure lo è buona parte dei suoi sostenitori. Una destra che ama l'ecologia (e fa bene), non lo nego, ma pur sempre destra. Infondo, non è raro che la destra che non si riconosce nei partiti di destra dominanti si definisca "né di destra né di sinistra": senza dover tirare in ballo il già stra citato "nonno" politico di Beppe, il Guglielmo Giannini del Fronte dell'Uomo Qualunque, si pensi a Mussolini che definiva il Fascismo la "terza via" tra Comunismo e Capitalismo (per poi porsi al soldo degli industriali, ovvio), insomma, "oltre". Si noti che invece di solito la sinistra che non si riconosce nei partiti di sinistra dominanti non rinuncia a definirsi "di sinistra", ma invece accusa di essere di destra quei partiti di sinistra in disaccordo con lei (è il caso dei partiti comunisti degli anni '20, che chiamavano "Social-Fascisti" i Socialisti e gli Anarchici). Sia chiaro, con questo non sto definendo Beppe Grillo fascista ma solo mostrando che è di destra, molto di destra, nonostante lui continui a negarlo.
Però, povero Beppe, alla fine di un intero post di critiche dovrò pur rivalutarlo almeno un poco. Io non sono contro Grillo a priori, lo giudico da quello che dice e da come lo dice e con molto di quello che dice non sono d'accordo, non con tutto però, devo riconoscergli che è stato in grado di condurre anche qualche buona campagna politica e di informazione e ne conduce tutt'ora (in materia ecologica, per esempio, come ho scritto sopra) e con alcune delle sue posizioni non posso che trovarmi d'accordo. Tuttavia non sopporto il "come lo dice" (ed il come è una cosa molto rilevante, la forma È sostanza), ha lo stesso atteggiamento populista che ha portato Berlusconi al successo, si rivolge a (circa) la stessa platea e con gli stessi metodi, vive poi dello stesso culto della personalità e venerazione del capo che hanno nutrito per anni il berlusconismo e sono da sempre sintomo della malattia italiana dell'"Uomo forte", mentre il suo atteggiamento volgare e autodefinito "popolare" è lo stesso di Bossi e Calderoli. Io sono antiberlusconiano, il che vuol dire che sono contro il berlusconismo e non soltanto contro Berlusconi, per questo Grillo non mi piace né può piacermi, finché non cambierà (il che non è da escludere, bisogna riconoscergli la capacità di cambiare, lo ha già fatto in passato, a differenza di Berlusconi che ripete da anni al stessa tiritera sui "Komunisti").
Diversa è la mia opinione riguardo al partito politico da lui sostenuto, il Movimento 5 Stelle (e nessuno mi commenti "il M5S non è un partito è un MoVimento ecc ecc...", già visto, già sentito). Da ciò che ho potuto vedere mi è parso che il Movimento 5 Stelle sia ideologicamente piuttosto variegato e vi siano presenti anche opinioni diverse da quelle di Grillo e diverse tra loro, che coesistono grazie al fatto che i rappresentanti politici del Movimento non hanno ancora dovuto prendere decisioni importanti e difficili e quindi "i nodi non sono ancora venuti al pettine". Questo prima o poi finirà? Suppongo di sì. Ci sono buone possibilità che il Movimento riesca ad entrare in Parlamento dopo la prossima consultazione elettorale (e glielo auguro, condivido alcune sue posizioni e credo che ora come ora la sua presenza possa essere utile al Paese) e ci sono tutte le premesse perché esso continui a crescere nei prossimi anni. Questo però comporterà anche maggiori responsabilità e prima o poi i "vertici" dovranno prendere decisioni che non piaceranno a una parte dell'elettorato. Il partito perderà qualche pezzo e dovrà decidere una propria linea politica per non scomparire. Speriamo che non sia quella dettata da Pier Grillo da Arcore (chi di nomignoli ferisce di nomignolo perisce, mi spiace).

Sono curioso di vedere come il comico e i suoi fan si evolveranno. Per adesso, però, ho deciso di tenere d'occhio Pier Grillo (per quanto mi sarà possibile) e criticarlo per il suo berlusconismo.
Lui non si arrenderà mai (ma gli conviene?). Io neppure.


Ps. Se qualcuno non è d'accordo e vuol commentare, faccia pure, naturalmente, quella scritta sopra è soltanto la mia opinione e sono aperto a critiche. Cercherò di rispondere, anche se non posso assicurarvi che lo farò, dipende da quanto tempo e quanta voglia avrò di farlo (come sapete, non sono un blogger di professione, accontentatevi). Vi chiedo solo di evitare commenti banali, come quelli di chi esalta Grillo senza se e senza ma, poiché sono davvero noiosi e non aggiungono niente al discorso. Naturalmente, agli insulti non risponderò neanche, li cancellerò direttamente (gli gnomi verdi dell'intestazione del blog sono in cassa integrazione).

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