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BLOGGER SOTTO ESAMI
Il blogger ha gli esami, l'attività del blog è dunque sospesa e riprenderà regolarmente non prima di ottobre. Sperando che il blogger li passi...

sabato 19 maggio 2012

Non sparate sul M5S (può tornare utile, al Centrosinistra)

Come i miei pochi lettori fissi sanno bene, io, Notturno, non sono per nulla un fan di Beppe Grillo. Lo ritengo anzi un capopopolo alla pari di Berlusconi o di Bossi, troppo pieno di sé per accorgersi di stare dicendo perlopiù idiozie da ormai qualche anno, oltre che un pessimo blogger (in base al rispetto delle mie cinque regole di buon posting), di idee tendenzialmente di destra e qualche volta xenofobe.
Tuttavia, oggi voglio spezzare una lancia a favore del Movimento 5 Stelle: io, Notturno, penso che il M5S possa avere un ruolo positivo e produttivo nella politica italiana. Anzi, vi dirò di più, penso che il M5S possa avere effetti benefici sugli stessi partiti politici italiani e sul loro operato, specialmente per ciò che riguarda quelli di Centrosinistra.
Sorpresi? Critico Grillo ma parlo bene del M5S? Beh, se lo faccio innanzitutto è perché il M5S non è Grillo. Come avevo già detto, infatti, è già accaduto che alcuni esponenti del M5S non seguissero le direttive del comico fondatore e questo tutt'ora continua ad accadere. Certo, non sono cieco, so bene che Grillo ha nel Movimento un peso notevole oltre che una notevole influenza (ma approfondirò il rapporto tra Grillo e M5S in futuro), tuttavia non credo che si possa parlare dell'uno e dell'altro come se fossero una cosa sola.
Proprio perché non è Grillo, quindi, il M5S ha un'occasione da non sprecare: quella di essere una novità. Grillo infatti non è una novità, altri molto simili a lui lo hanno preceduto sulla scena pubblica in passato, ma è una novità l'ondata di impegno civile che ha attraversato l'Italia in questi anni e il M5S è uno dei golfi, non li solo, in cui quest'onda è confluita.
Trovo infatti il M5S interessante e che possa essere utile innanzitutto come voce propositiva. Provate a sfogliare il loro programma, sono solo quindici pagine. Certo, non tutte le idee che contiene sono buone, ma penso che in esso ci siano anche non poche proposte interessanti e innovative, come in tema di risparmio energetico e di indipendenza dei media, oltre che posizioni come il sostegno all'abolizione delle provincie che non sono certo una novità ma che comunque è bene vengano sostenute.
L'unico problema è che il M5S non è in grado di affermare queste sue buone idee, per questione di numeri ma soprattutto di mancanza di esperienza. Tuttavia, restano buone idee, sarebbe un peccato sprecarle. Se un partito politico che non difetta né di numeri né di esperienza decidesse di sostenerle farebbe del bene per l'Italia e inoltre renderebbe felici i propri elettori (specie se di Centrosinistra). Perciò, l'attività degli M5S non solo non gli toglierebbe voti ma li farebbe anzi guadagnare sostenitori. Il M5S cresce grazie alla crisi dei partiti, se un partito politico ne uscisse non avrebbe nulla da temere nei suoi confronti.
Anche la crescita del M5S a scapito dei partiti tradizionali, tuttavia, può avere di per sé effetti positivi su un partito politico. Il motivo è semplice: il M5S costituisce un efficace "pungolo" per i partiti politici più grandi, ricordando loro che se non si comportano come dovrebbero rischiano di venire battuti. Il rischio di perdere voti in favore del Movimento può essere una buona motivazione per i partiti per non adagiarsi sugli allori, anche nelle proprie "roccaforti". Per capire cosa intendo, pensate al caso di Bologna, ultime elezioni amministrative: roccaforte del Centrosinistra, la vittoria del candidato del PD, Merola, non è così scontata, a causa della brutta figura fatta dal sindaco uscente, anch'egli di estrazione PD, dimessosi dopo essere stato messo sotto indagine. Alla fine Merola vince, ma per pochi voti, e il M5S sfiora il 10%, risultato notevole. Poco dopo essere stato eletto, il neosindaco vieta l'uso delle auto blu agli assessori. Lo avrebbe fatto anche senza il buon risultato del M5S a scapito della sua coalizione? Forse sì, forse no, certo l'aver rischiato di perdere e l'aver regalato molti voti al Movimento incalzante sono stati ottimi argomenti a favore del taglio ai costi dell'amministrazione.
Tuttavia, il motivo principale per cui considero l'esistenza del M5S addirittura una fortuna è un altro. Provate a pensare alle recenti elezioni in Francia e Grecia, cari lettori, e paragonatele con quelle amministrative italiane da poco terminate (ballottaggi ora in corso). Quelle italiane presentano un'anomalia. Quale? Questa: in Italia il temuto exploit delle forze di estrema destra non è avvenuto. In Francia il partito neonazista Fronte Nazionale di Marine Le Pen è arrivato al 18% mentre nella Grecia devastata dalla crisi economica i nazisti di Alba Dorata sono passati da nulla al 7%. In Italia invece l'estrema destra per ora mantiene circa gli stessi voti di prima della crisi; anzi, il partito che tra quelli presenti in Parlamento da ospitalità maggiore a idee di estrema destra, la Lega Nord, ha ottenuto risultati assai negativi. Ma cosa c'entra il M5S con tutto questo? C'entra. Riflettiamoci, chi vota i partiti neonazisti? I Neonazisti, è chiaro, ma chi altro? Davvero la Grecia si è riempita tutto d'un tratto di folli di estrema destra? Direi più che altro che il voto dato all'estrema destra spesso è un voto di protesta, è un semplice votare un'alternativa ai partiti "tradizionali", che si giudica abbiano fallito. Protesta totalmente irresponsabile, è chiaro, ma crisi economica e terribili prospettive per il futuro possono portare anche a questo.
E perché tutto ciò in Italia non avviene, pur essendoci un forte disagio (forse meno che in Grecia, ma non meno che in Francia)? Perché il voto di protesta è intercettato da qualcun altro, ovvero dal Movimento 5 Stelle. Certo, in una Democrazia perfetta un tale voto non dovrebbe esistere, però esiste e quindi è un bene che vada al M5S piuttosto che a qualcuno molto più pericoloso.

Quindi, votiamo tutti il M5S? No, personalmente non ho intenzione di votarlo poiché non credo che l'avere qualche buona idea su alcuni temi e l'essere un pungolo per gli altri partiti siano motivi sufficienti per dare il mio voto a qualcuno. Quello che voglio dire è solo che bisogna tenere conto anche di questo quando si esprimono giudizi sulla crescita del M5S. I partiti politici in particolare dovrebbero guardare al M5S in modo diverso, non nascondendosi dietro la definizione di antipolitica, che in parte è fondata ma è riduttiva, ma prestando orecchio a ciò che il Movimento propone e chiedendosi seriamente come fare per non farsi togliere voti dal M5S ma anzi come fare a toglierli ad esso. Poiché se esiste voto di protesta è perché c'è qualcuno contro cui si ha ragione di protestare.
L'antipolitica è figlia della politica, è bene ricordarlo.