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mercoledì 28 marzo 2012

"Cascata di capelli mossi e neri" (poesia di Carlo Odisseo)


Cascata di capelli mossi e neri
Si scioglie la tua chioma sulle spalle
Sorridi tu e cominci a riacconciarla
In una crocchia semplice e un po' storta


"Insomma, sono ancora spettinata"
Non sai quanto sei bella se sorridi
Nei tuoi capelli avvolta a mo' di scialle
"Ma tanto resti brutta come prima"


"Oh grazie, che gentile, un complimento"
"Ma sì, dai, sto scherzando, già lo sai"
Ti amo e non so dirti ciò che sento


"Sai? con il mio ragazzo vado al mare.
Ma tu hai lo sguardo spento, come stai?"
"Sto bene, tutto ok, non mi lamento"

(Carlo Odisseo)


Non so come io ci sia riuscito, ma ho convinto il mio amico Carlo Odisseo a lasciarmi pubblicare questa sua poesia, il che è un evento piuttosto raro, lui in genere è molto (molto molto molto) riservato, specie riguardo a questioni di "cuore". Però a me questa poesia piace molto, rivela un aspetto del mio amico che lui di solito non mostra, celato sotto la sua maschera di riserbo e freddezza. Così ho insistito, fino a che lui non ha ceduto, l'ho preso per sfinimento e lui, per non dovermi più sentire, mi ha detto di sì. Perseverando si ottengono molte cose.
Però, lui ha accampato una scusa per giustificare questa sua capitolazione. "Questa poesia parla di un sentimento che non provo più, è frutto di un amore, anzi di un innamoramento, ormai finito. Perciò non è più parte di me e quindi posso anche lasciartela", questo mi ha detto. Che sia vero o sia solo una scusa, non lo so, è anche per me imperscrutabile.
Comunque, ditemi cosa ne pensate.



P.s.
È vero, con tutto quello che ci sarebbe da dire in questi giorni io me la cavo con una poesia del mio amico Carlo. Ma, davvero, sono troppo impegnato, non ho trovato il tempo di scrivere un buon articolo informato, anche perché temi come la riforma del lavoro non sono facili e richiedono un po' di studio preliminare, però non voglio scrivere articoli superficiali e banali solo per riempire un post. Quindi per questo giro ricorro all'aiuto del mio amico scrittore (in erba). Vedrò di cavarmela meglio la prossima volta.
Però, in effetti, una poesia è poco comunque. Forse quindi pubblicherò anche qualcosa d'altro questa settimana, magari un altro racconto di Carlo se riesco a convincerlo a prestarmene uno. Non vi assicuro niente. Abbiate pazienza.

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